Domande sulla donazione di organi.
È possibile prelevare organi dopo il decesso anche da persone in età avanzata, a determinate condizioni anche da ultraottantenni. In molti casi la donazione è fattibile anche se si assumono farmaci o si soffre di una malattia preesistente. È pertanto opportuno far conoscere la propria volontà in ogni caso. Lo si può fare a partire dai 16 anni. Per i giovani di età inferiore la decisione spetta ai rappresentanti legali.
Dopo il decesso possono essere donati i reni, i polmoni, il fegato, il cuore, il pancreas (o le isole pancreatiche) e l’intestino tenue. Oltre agli organi è possibile donare anche alcuni tessuti, come per esempio la cornea, le valvole cardiache e i grandi vasi sanguigni. Le cellule staminali emopoietiche possono invece essere prelevate solo da persone viventi.
È permesso prelevare organi, tessuti e cellule dopo il decesso solo in presenza di un consenso. In assenza di un consenso o di un rifiuto documentato, viene chiesto ai familiari più stretti se siano a conoscenza della volontà del defunto. In caso negativo, spetta a questi ultimi decidere nel rispetto della sua volontà presunta. Se non sono rintracciabili familiari o questi non si esprimono al riguardo, è vietato prelevare organi, tessuti o cellule dal defunto.
Se il defunto ha delegato la decisione a una persona di fiducia, spetta a quest’ultima decidere al posto dei familiari.
Le condizioni quadro per il prelievo di organi dopo il decesso sono raramente soddisfatte. Una donazione è dunque fattibile solo se qualcuno muore in un reparto di terapia intensiva di un ospedale, per esempio a seguito di un’estesa emorragia cerebrale, di una importante lesione cranio-cerebrale o di un grave infarto. Chi muore a casa o sul luogo di un incidente non può donare i propri organi.
Tessuti come per esempio la cornea possono essere prelevati anche da persone che non sono decedute in ospedale. Il prelievo può essere eseguito fino a 48 ore dopo la morte perché i tessuti possono essere conservati per un certo tempo prima del trapianto.
La priorità assoluta dei medici è sempre quella di salvare vite. Le misure terapeutiche vengono interrotte solo quando un trattamento è inutile e previa consultazione con i familiari. Tale decisione è presa indipendentemente dal consenso a una donazione.
Le misure mediche preparatorie sono trattamenti medici praticati sul donatore per proteggerne gli organi. Sono effettuate già prima del decesso e proseguite fino al prelievo degli organi.
A seconda della situazione sono necessarie le seguenti misure:
- viene proseguita la respirazione artificiale;
- vengono somministrati farmaci per stabilizzare la circolazione e l’interno dell’organismo;
- vengono prelevati diversi campioni per monitorare le funzioni degli organi in laboratorio.
Queste misure non hanno nessuna utilità per il donatore, ma sono indispensabili affinché gli organi possano essere trapiantati con successo e funzionino poi correttamente.
Sì, senza misure mediche preparatorie non è possibile effettuare con successo il trapianto. Pertanto la tessera di donatore è predisposta in modo che se apponi un «sì», dai il tuo consenso sia al prelievo sia alle misure preparatorie. In assenza di una tessera di donatore, le misure mediche preparatorie possono essere eseguite soltanto con il consenso dei congiunti o della persona di fiducia. Chi ha espresso la volontà di donare nelle proprie direttive del paziente deve indicare esplicitamente nel documento che, in caso di prelievo di organi, autorizza le necessarie misure preparatorie.
Prima di prelevare gli organi da una persona deceduta, la sua morte deve essere accertata inequivocabilmente. A tale scopo, due medici in possesso delle qualifiche necessarie devono confermare, secondo il principio del doppio controllo, che le funzioni del cervello e del tronco encefalico sono cessate definitivamente (si parla anche di accertamento della morte cerebrale). Gli esami e i test che devono essere eseguiti sono definiti con precisione e devono essere confermati per scritto. I medici che accertano il decesso non devono fare parte delle équipe che si occuperanno di prelevare gli organi o di trapiantarli.
Un donatore può aiutare fino a sette persone, che a volte possono diventare di più se polmoni e fegato vengono suddivisi tra più riceventi. I trapianti possono migliorare in modo considerevole la qualità di vita dei riceventi o persino salvare loro la vita.
Dopo il prelievo, i medici suturano accuratamente le ferite chirurgiche e vi applicano un bendaggio. I punti di sutura si trovano in parti del corpo coperte e pertanto sulla salma non sono visibili segni della donazione.
Le persone che hanno bisogno di un organo sono iscritte in una lista d’attesa. L’attribuzione degli organi disponibili alle persone in questa lista è disciplinata dettagliatamente per legge e avviene secondo i seguenti criteri: urgenza medica, utilità medica e tempo d’attesa.
No, una donazione di organi è sempre anonima. I familiari vengono informati su quali organi sono stati trapiantati e, se lo desiderano, sulle condizioni dei riceventi.
La legge sui trapianti vieta il commercio di organi, tessuti o cellule e prescrive che le donazioni avvengano a titolo gratuito. La donazione di organi, tessuti o cellule è in ogni caso un’offerta volontaria e non viene remunerata finanziariamente. Una donazione non comporta neppure svantaggi economici per i familiari.
Domande sull'espressione di volontà.
Per documentare la volontà a favore o contro la donazione di organi o tessuti dopo la morte, ci sono diverse possibilità:
La tessera di donatore: porta la tessera sempre con te, per esempio nel portafoglio. Puoi anche conservarla in un posto noto ai tuoi familiari. Sulla tessera di donatore puoi comunicare la tua volontà in modo molto differenziato: puoi indicare se vuoi donare tutti o solo certi organi o tessuti. Puoi anche rifiutare in generale di donare organi o delegare la decisione a una persona di fiducia. I dati sulla tessera di donatore non sono registrati da nessuna parte. È possibile ordinare gratuitamente la tessera di donatore sul seguente sito Internet: ordina la tessera di donatore. L’opuscolo con la tessera di donatore è disponibile anche nelle seguenti lingue (download gratuito in PDF, non vengono effettuate spedizioni): albanese, bosniaco/croato/serbo, inglese, portoghese, retoromancio, spagnolo, tamil, turco, ucraino.
Le direttive del paziente: nelle tue direttive del paziente puoi documentare le misure mediche a cui acconsenti e quelle che rifiuti, qualora tu non sia più in grado di decidere autonomamente in seguito a un infortunio o una malattia. Puoi esprimere anche la tua volontà in merito alla donazione di organi. Conserva le tue direttive del paziente in modo che sia possibile trovarle in caso di emergenza. Varie organizzazioni offrono direttive del paziente assieme a un servizio di consulenza (p. es. la FMH).
La cartella informatizzata del paziente (CIP): Nella CIP puoi caricare documenti contenenti informazioni sulla tua salute e decidere chi può accedervi. Puoi caricarvi anche la tessera di donatore. Trovi ulteriori informazioni in merito alla CIP qui: aprire una cartella informatizzata del paziente (CIP).
Se la tessera di donatore è introvabile, in ospedale si rivolgeranno ai familiari che devono decidere nel rispetto della volontà presunta della persona interessata. Conoscere la tua volontà può rendere loro più facile la decisione.
No, ciò che indichi sulla tessera di donatore non viene registrato da nessuna parte. È pertanto importante che porti sempre con te la tessera di donatore compilata (p. es. nel portafoglio). Informa della tua decisione anche i tuoi familiari qualora la tessera di donatore fosse introvabile.
Se cambi idea, compila una nuova tessera di donatore e distruggi quella vecchia. Non dimenticare di informare i tuoi familiari della tua nuova decisione.
Se una persona non ha dichiarato per scritto la sua decisione riguardo alla donazione di organi, si chiede ai congiunti più stretti se quando era in vita si fosse mai espressa a favore o contro. Se la sua volontà non è nota, la decisione spetta ai congiunti più stretti, che devono prendere la decisione che la stessa avrebbe presumibilmente preso.
La legge sui trapianti prescrive che la volontà della persona deceduta prevale sulla volontà dei familiari. In un caso simile, pertanto, gli organi possono essere espiantati.
In questo caso si deve chiedere ai congiunti più stretti, che dovranno riflettere su quale decisione avrebbe preso la persona deceduta potendosi ancora esprimere.
In questo caso è vietato prelevare organi.
Sì, è possibile. Ma è opportuno farsi consigliare da una persona competente in materia. Concetti formulati in modo non chiaro o contraddittorio possono infatti creare confusione e far sì che un’intenzione specifica di donazione venga ignorata.
Si parte dal principio che una tessera di donatore venga considerata nella maggior parte dei Paesi. È consigliabile portare con sé una tessera di donatore nella lingua del Paese o in inglese. La tessera di donatore può essere stampata autonomamente in varie lingue, tra cui l’inglese.
Domande sulla «sì al modello del consenso presunto».
Il numero di donazioni in Svizzera è relativamente basso. Purtroppo molte persone non dichiarano mentre sono in vita se vogliono donare i propri organi dopo la morte. Anche i congiunti ne sono raramente informati. Quando sono interpellati in ospedale e non sono a conoscenza della volontà della persona, spesso non danno il consenso. Nei sondaggi però la maggior parte della popolazione si dichiara favorevole alla donazione di organi. Il Consiglio federale e il Parlamento intendono sfruttare meglio questo potenziale, così da aumentare la probabilità di ricevere un organo per le persone in lista d’attesa. Le esperienze all’estero dimostrano che il modello del consenso presunto può contribuire ad aumentare il numero di donazioni di organi.
Con il modello del consenso ancora in vigore, l’espianto di organi e tessuti è possibile solo se è stata data l’autorizzazione esplicita al prelievo. Nel modello del consenso presunto vale il contrario: il silenzio vale come assenso. Nel modello del consenso presunto in senso lato previsto, i congiunti possono farsi latori della volontà della persona morente in assenza di una documentazione scritta.
Maggiori informazioni: Donazione di organi: modello del consenso o modello del consenso presunto?
In occasione della votazione del 15 maggio 2022 il popolo si è pronunciato a favore dell’introduzione del modello del consenso presunto. La modifica potrà avvenire al più presto del 2026, poiché nel frattempo dovranno essere disciplinati i dettagli relativi all’attuazione nelle ordinanze. Inoltre, occorrerà istituire un registro ed elaborare un’ampia campagna per informare la popolazione. La data precisa del passaggio al nuovo modello non è ancora nota. Fino ad allora rimarrà in vigore il modello del consenso.
Maggiori informazioni sulle differenze tra modello del consenso e modello del consento presunto e sulle forme di consenso in senso stretto e lato.
Con il modello del consenso presunto, chi non vuole donare organi o tessuti dopo la morte dovrà dichiararlo esplicitamente. A questo scopo la Confederazione creerà un nuovo registro in cui si potrà registrare la propria volontà.
In sostanza non occorre fare niente. In assenza di un’opposizione, con il modello del consenso presunto i medici sono legittimati a presumere che il defunto intendesse essere donatore. Tuttavia è consigliabile dichiarare anche il proprio consenso alla donazione, per esempio nel registro, e comunicare le proprie intenzioni ai congiunti.
Se non viene rinvenuta alcuna dichiarazione documentata di volontà alla donazione da parte della persona morente, i congiunti devono essere interpellati. Sono quindi chiamati a riflettere su che cosa deciderebbe la persona se avesse ancora la possibilità di esprimersi e possono opporsi al prelievo di organi se ritengono che questo corrisponda alla volontà presunta della persona interessata.
Avranno accesso al registro le persone che, all’interno di un ospedale, sono responsabili della donazione di organi e già oggi accertano la volontà alla donazione. Avranno la possibilità di consultare il registro solo se, per un paziente con prognosi infausta, è stato deciso d’interrompere i trattamenti di mantenimento in vita.
Se non è stata espressa alcuna volontà e le ricerche per rintracciare i congiunti sono rimaste infruttuose, secondo il previsto modello del consenso presunto sarà vietato il prelievo di organi.
Sono considerati «stretti congiunti» i partner (coniugi, partner registrati, conviventi), i figli, i genitori, i fratelli e le sorelle, i nonni o coloro che sono strettamente legati alla persona morente. È autorizzato a decidere colui che, fra i congiunti, è più prossimo alla persona interessata. Hanno gli stessi diritti dei congiunti stretti anche persone di fiducia appositamente designate.
Una volta adottato, il modello del consenso presunto si applicherà a tutte le persone che muoiono in Svizzera e che dal punto di vista medico possono essere prese in considerazione per una donazione di organi. Vale sempre la regola secondo cui, in assenza della dichiarazione di volontà della persona interessata, i suoi congiunti devono essere interpellati.
Sì. Tuttavia, in assenza di una dichiarazione di volontà inequivocabile, anche in questo caso gli stretti congiunti devono essere interpellati. Un prelievo di organi e tessuti è possibile solo se questi ultimi non vi si oppongono. I congiunti devono tenere in considerazione la volontà presunta della persona morente. Il prelievo è vietato se non è possibile rintracciare i congiunti. In tal modo anche i turisti sono protetti da un prelievo di organi contrario alla loro volontà.
Come finora, i minori a partire dai 16 anni possono esprimere la loro volontà sulla donazione in modo autonomo e vincolante. Per gli adolescenti a partire dai 16 anni valgono le stesse regole come per gli adulti. Riguardo ai giovani d’età inferiore, invece, dovranno essere interpellati gli stretti congiunti, che di regola sono i genitori. In ogni modo, anche i genitori devono tenere conto dell’opinione del figlio nella loro decisione. Se gli stretti congiunti non fossero rintracciabili, il prelievo di organi è vietato.
No, non sarà possibile prelevare organi o tessuti da una persona che ha dichiarato la propria opposizione quando era ancora in vita.
Inoltre, i requisiti medici per una donazione rimangono invariati anche in caso di cambiamento del sistema: possono donare organi solo le persone che sono decedute nel reparto di cure intensive di un ospedale a causa di una grave lesione cerebrale o di un arresto circolatorio persistente. Se il decesso avviene al di fuori di un ospedale, la donazione di organi non è possibile.
Non appena sarà introdotto il modello del consenso presunto sarà a disposizione un nuovo registro della Confederazione, nel quale può dichiarare la propria volontà chi non intende donare organi o tessuti alla sua morte, ma anche chi vuole registrare il proprio consenso. Inoltre dovrà essere possibile indicare se si intendono escludere dalla donazione determinati organi o tessuti. Si potrà anche indicare una persona di fiducia a cui viene lasciata la decisione.
Oltre al registro rimangono valide le possibilità già esistenti per esprimere la propria volontà (tessera di donatore, registrazione nelle direttive del paziente o nella cartella informatizzata del paziente).
Sì, una dichiarazione espressa nel registro può essere modificata in qualsiasi momento. È importante anche informare i congiunti della nuova decisione.
Sì, oltre al registro rimangono valide le possibilità già esistenti per esprimere la propria volontà (tessera di donatore, registrazione nelle direttive del paziente o nella cartella informatizzata del paziente). Tuttavia si consiglia di affidare la propria volontà al registro, poiché questo è il modo più sicuro di reperirla in modo rapido e affidabile.
Domande sulla cartella informatizzata del paziente.
Trovi informazioni in merito consultando la pagina cartellapaziente.ch
Il sito web cartellapaziente.ch fornisce informazioni approfondite e istruzioni per l’uso su come caricare i documenti nella CIP, nonché informazioni specifiche sulla donazione di organi (v. domanda «Come faccio a caricare la mia tessera di donatore di organi nella CIP?») e sui diritti d’accesso.